martedì 9 ottobre 2018

"Quell'unico ponte" ovvero 4-1 ( il paradosso alessandrino )


Alessandria, città tra i due fiumi


 « Nulla di nuovo tra Tanaro e Bormida »  diceva Umberto Eco, per definire il modo in cui trascorreva la vita nella città stretta tra i due fiumi. , come a sostenere che non ci fosse nulla che potesse fare notizia o costituire una deviazione da una linea prestabilita. 
Nata appunto tra i due fiumi, la nostra città ha sempre diviso le direzioni di comunicazione guardando e ovviamente attraversando Tanaro e Bormida. Facile capire le direttrici, direzione Tanaro prevalentemente verso il resto del Piemonte, direzione Bormida per Genova e la pianura padana; a ulteriore  dimostrazione della simmetria geografica il fatto che per andare in  Lombardia e Milano ci si possa indirizzare quasi indifferentemente verso Nord passando il Tanaro o verso est sul Bormida.

Anche da un punto di vista ferroviario  la circolazione  ( e i relativi ponti ) è divisa  in due con  i treni che passano sul Tanaro e quelli sul Bormida, tanto che gli addetti ai lavori indicano ufficialmente le due zone della stazione nordest e sudovest appunto con i nomi dei due fiumi.
Partiamo appunto da qua, dalle ferrovie con il nodo di Alessandria, centro importante,  al quale fanno capo e passano diverse linee : due ponti, uno di qua e uno di là e oltre 300 treni al giorno, nessuno pensa di farne altri.

Verrebbe da pensare che anche da un punto stradale la situazione dovrebbe essere altrettanto equilibrata, calcolando, anche a spanne,  che i flussi da e per la città possano essere simili e simmetrici : Torino, Asti, Cuneo da una parte, Genova, Piacenza , Pavia da un altra, Milano " in mezzo " e il gioco è fatto. 
E invece No.... per motivi storici, ambientali, culturali a volte comprensibili a volte meno, la situazione è nettamente squilibrata. 
Ma andiamo con ordine, nei primi secoli di vita la nostra città era concentrata verso il fiume Tanaro e la costruzione della Cittadella ha accentuato questa caratteristica;  dalla battaglia di  Marengo in poi anche il collegamento sul Bormida ha avuto la sua importanza, aumentata nel corso del tempo con il progressivo aumento delle zone abitate, delle ferrovie e dei primi insediamenti industriali.
Fino ad epoche recenti, agli anni '90, la struttura dei collegamenti è rimasta pressochè inalterata con il ponte Cittadella ad est, il ponte Bormida ad ovest e il ponte Forlanini, sempre sul Tanaro, ma verso nord. 

1994, l'alluvione


L'alluvione del 1994 ha rappresentato per la città la maggiore tragedia del dopoguerra e la necessità di rimettere in discussione tutto il sistema di "messa in sicurezza idraulica" e dei relativi ponti stradali e ferroviari ; grazie ai cospicui finanziamenti statali, la giunta leghista  procedette all'abbattimento e sostituzione del vecchio Forlanini (un pò  affrettata secondo alcuni) e alla costruzione di una nuova struttura, il Ponte Tiziano che dal 2000 regge i maggiori flussi di traffico sopra il Tanaro; FS  costruì inoltre il  nuovo ponte ferroviario di maggiore capacità del precedente.

Considerata la disponibilità del nuovo Tiziano ( o prima di costruirlo )  e la imminente apertura di un altro ponte sul Tanaro ( quello della tangenziale, esattamente di fianco al Forlanini e collegato alla città ) probabilmente qualche ragionamento e programmazione diversa sarebbe servita.

Invece all'inizio del millennio ci trovammo con tre ponti nuovi sul Tanaro e il vecchio Cittadella con le note carenze evidenziate in caso di alluvioni. Si parlò per un po' di un collegamento da Via T.Michel in direzione Osterietta, in luogo del ponte originario, ma il progetto non ebbe seguito.




Il vecchio Cittadella venne abbattuto nel 2009 e nel 2016 fu inaugurato il ponte Meier, opera sicuramente valida, a prova di esondazioni,  con una struttura di prim'ordine, un passerella ciclopedonale bellissima e che probabilmente rimarrà nella storia della città; peccato che vada ad inserirsi, come opera finale, in un contesto già stabilizzato e sufficiente per le  esigenze del traffico.

Risultato Finale


4 - 1 , non è il punteggio di una finale da sogno, ma la situazione assolutamente squilibrata dei ponti Alessandrini rispetto alle reali esigenze della città, 4 sul Tanaro, probabilmente in eccesso, e solo 1 sul Bormida, a condizioni pari di circolazione .
" Quell'unico ponte " sul Bormida  ha più di un secolo, sopporta un traffico incredibile per cui è stato necessario il raddoppio delle corsie e, a causa delle esondazioni  che hanno interessato lo stesso Bormida, spesso è stato necessario chiuderlo, bloccando l'accesso al capoluogo ; Idem in caso di incidenti.
Soluzioni a breve non si intravedono, una possibile sinergia con i nuovi centri commerciali per costruire un ponte alternativo non sono state realizzate e la possibilità di un nuovo attraversamento ( sia pure ciclopedonale ) previsto dal  piano periferie ha visto lo stop dal nuovo governo.
Per ironia, come si vede nella splendida foto dell'archivio Frisina, l'unico momento di due ponti sul Bormida si è avuto nel 1915, all'inaugurazione dell'attuale , quando era ancora presente il ponte Napoleonico in legno, di un secolo prima.

Coloris Daniele

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