domenica 20 novembre 2016
La Riforma Costituzionale. Il mio ' perché Si ' al Si . Nicola Savi
mercoledì 2 novembre 2016
Verde urbano, un regolamento per iniziare a migliorare la nostra città
sabato 15 ottobre 2016
Il Teleriscaldamento in Alessandria
Recentemente, il Comune di Alessandria, a seguito di un Bando di gara pubblica ha affidato la realizzazione e gestione di un sistema di teleriscaldamento sul proprio territorio. La nostra città dal 2014 ha già un sistema di teleriscaldamento che serve parte del quartiere Cristo. Attualmente, il servizio gestito da Alessandria Calore Srl, è offerto solo dove la rete di questa infrastruttura è stata realizzata. L’attuale impianto e quello che servirà il resto della città sono tema di discussione anche accese, da parte dei contrari alle scelte dell’amministrazione. Io realizzo immagini e questa è la mia fotografia sul tema del TELERISCALDAMENTO IN ALESSANDRIA, un contributo alla discussione, di un non specialista del settore e si divide in due sezioni. Nella prima parte c’è una spiegazione a grandi linee di cosa è il teleriscaldamento, il funzionamento, le varie tecnologie e la sua diffusione in Italia. Nella seconda parte ho analizzato e illustrato, “a modo mio” le principali caratteristiche del nuovo impianto alessandrino.
COS’È IL TELERISCALDAMENTO (TLR)
Il TLR è una forma di riscaldamento che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda proveniente da una centrale di produzione, alle abitazioni con successivo ritorno della stessa acqua alla centrale.
Produzione: Il calore è prodotto in una centrale termica di dimensioni variabili. Le più diffuse sono di cogenerazione termoelettrica a gas naturale combustibili fossili o biomasse, oppure utilizzando il calore proveniente dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani. Oltre alle biomasse, le altre fonti di energia rinnovabile utilizzate per il TLRsono la geotermia (Calore proveniente dall'interno della Terra) e il solare termico. Un'altra fonte di energia è l'uso di calore di scarto da processi industriali.
Distribuzione: L’acqua, solitamente viene inviata a circa 90°C e ritorna in centrale a circa 70°C.
Questa tecnologia offre vantaggi per la comunità: risparmio energetico e riduzione delle emissioni. Basti ricordare le alterazioni climatiche connesse alle emissioni di gas ad effetto serra (dei combustibili fossili) Non a caso le norme attuative degli accordi internazionali miranti alla riduzione dei gas serra indicano proprio nel TLR uno degli strumenti più efficaci ai fini della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Dal suo sito nazionale LEGAMBIENTE fa questa premessa: “L’efficienza energetica è oggi non solo una prospettiva condivisa ma viene riconosciuta come la più efficace strada per ridurre la spesa energetica e le emissioni di gas serra. Tra i tanti cambiamenti avvenuti in questi anni proprio l’innovazione delle tecnologie, la ricerca e diffusione stanno permettendo di realizzare risultati fino a qualche tempo fa impensabili. Un esempio efficace è lo sviluppo che ha avuto il teleriscaldamento nel nostro Paese. Oggi sono quasi 3 milioni gli abitanti equivalenti che usufruiscono di servizi di teleriscaldamento e/o raffrescamento, che hanno permesso a famiglie e attività di risparmiare in bolletta e di ridurre inquinamento e emissioni. Sono numeri importanti che ci confermano quanto sia importante guardare in questa direzione per ridurre la domanda di energia per riscaldamento e raffrescamento, in particolare se legati a interventi sugli edifici e i quartieri, anche perché è qui la quota più rilevante della spesa energetica delle famiglie e quella in maggiore crescita nei consumi dei diversi settori.”
A conferma di queste linee guida c’è da rilevare che grandi città europee come Vienna, Copenaghen, Stoccolma, Friburgo, avanguardie nell’ambito della sostenibilità ambientale mondiale sono dotate di queste infrastrutture con impianti di cogenerazione e termovalorizzazione dei rifiuti. Il TLR si è sviluppato in Europa soprattutto nei paesi scandinavi e baltici, dove la popolazione servita varia dal 42% (Svezia) al 64% (Lettonia). In Islanda, il 99% della popolazione è servita dal TLR (in questo caso tuttavia si tratta di sfruttamento della risorsa geotermica). L’Italia è uno dei paesi europei dove il TLR è meno sviluppato, servendo circa il 4-5% della popolazione e soddisfacendo circa il 5% della domanda di calore. I dati qui citati sull’Italia, potrebbero essere inferiori ai numeri reali, perché nel frattempo molte città hanno messo a disposizione dei loro abitanti questo tipo di utenza. Il servizio è erogato da società di varia natura: pubbliche private o a capitale misto. Le garanzie sul servizio e sui costi è garantito da linee guida dell’autorità competente GSE (Gestore Servizi Energetici)
L’IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO AL SERVIZIO DELLA CITTÀ DI ALESSANDRIA
L’idea di questo nuovo impianto è nata a seguito di un progetto di EGEA, società leader nazionale del settore. La società Albese già partner in Alessandria Calore presentò un progetto e propose di realizzare questa infrastruttura nel comune di Alessandria con propri capitali. Come contropartita richiedeva di poter gestire il servizio per 60 anni. A seguito dell’analisi del progetto l’amministrazione ha ritenuto positivo dotare la città di un infrastruttura in grado di offrire una ulteriore offerta nel modo di riscaldare gli edifici e che aiutasse a migliorare la qualità dell’aria. Come succede in questi casi, la realizzazione di un servizio di pubblica utilità, con un forte impatto sul territorio, obbliga un’amministrazione pubblica a valutare vari progetti. Il Comune di Alessandria ha così pubblicato un bando pubblico per affidare a un’impresa o concorso d’imprese la gestione del teleriscaldamento. Gli uffici comunali hanno cercato di ridurre i tempi della convenzione, di poter valutare tecnologie alternative e inserire regole anche sui costi di erogazione del servizio per tutelare il consumatore da possibili egemonie di mercato o la modifica di regole nell’erogazione del servizio e i suoi costi. A seguito di questa gara è stato scelto il progetto di EGEA (15 impianti realizzati e gestiti sul territorio) e AMAG, la società multiutility di servizi pubblici del territorio alessandrino. È opportuno dire che IREN altro grande gruppo italiano del settore, ha partecipato alla gara.
Le informazioni sull’impianto sono tratte da una relazione presentata il 12 Settembre 2016 dal gruppo proponente. Qui riassumo alcuni aspetti che ritengo utile a permettere di comprendere a grandi linee il progetto. La durata della Convenzione diventa di 45 anni anziché i 60 anni del progetto iniziale. L’aspetto tecnologico più significativo è che sono previste 2 centrali, anziché solo quella principale prevista a sud nel quartiere Europa del progetto preliminare del 2014. Questa sarà di taglia inferiore e verrà affiancata da una seconda centrale di integrazione e riserva a nord vicino ad Amag Ambiente, attualmente deposito dei cassonetti. Le centrali produrranno calore ed energia elettrica con impianti di cogenerazione, caldaie a gas, solare termico e geotermia. La rete per la distribuzione, sarà ad anello e composta da tubazioni per l’acqua sanitaria e per il calore invernale. Sono inoltre previste sottostazioni di scambio termico e di accumulo. La rete sarà collegata ad entrambe le centrali nell’ottica delle reti di TLR intelligenti (Smart Thermal Grid). Il nuovo progetto offre un considerevole miglioramento dell’impatto ambientale rispetto allo stato attuale. In particolare l’utilizzo delle fonti rinnovabili rispetto alla proposta iniziale, permette la ulteriore riduzione del consumo di gas (-16%) e delle emissioni in atmosfera (-17%).
Grazie alla disponibilità di due centrali interconnesse tra di loro ci sarà maggiore affidabilità e garanzia di continuità del servizio. L’area nord verrà riqualificata con un parco di circa 3000 mq e il completamento della viabilità nel quartiere. La rete verrà realizzata con tubazioni di diametro inferiore. Se vi fosse stata un’unica centrale si dovevano prevedere tubi più grandi e pose più impattanti sulle strade e il loro conseguente ripristino. Una riduzione dai 10 ai 6 anni dei tempi di realizzazione della rete e il collegamento delle utenze relative, grazie alla possibilità di costruire in contemporanea ma da due punti diametralmente opposti la rete stessa, e di anticipare l’alimentazione delle utenze in zona nord. Al comune di Alessandria verrà corrisposto un canone annuale di 220 mila euro dai 130 mila euro della proposta iniziale. Un altro aspetto interessante è il contributo alla mobilità elettrica. Sono previste colonnine ad uso gratuito delle flotte aziendali AMAG/EGEA e del Comune. Saranno inoltre messe a disposizione al Comune altre 5 colonnine ad uso pubblico in punti strategici della città, nonché 10 bicicletta a pedalata assistita. Amag che ha realizzato e gestisce le reti di acqua, gas e fognature è il partner ideale e indispensabile per la posa della rete di TLR. Durante la posa sono previste anche posa e rinnovo dei sottoservizi esistenti e canallizzazione per l’eventuale posa di fibbre ottiche per porre le basi di un cablaggio di Alessandria. Il progetto prevede oltre al coinvolgimento con le istituzioni ed uffici preposti, il coinvolgimento delle associazioni di categoria, il centro per l’Impiego di Alessandria, le imprese locali e moltissime altre iniziative per informare, coinvolgere e rendere trasparenti tutte le fasi della realizzazione. L’erogazione del servizio, verrà gestito attraverso un eco sportello nell’attuale sportello clienti AMAG che fornirà tutte le indicazioni e indicazioni ai cittadini in materia energetico ambientale. Agli utenti verrà offerto gratuitamente l’audit energetico per gli edifici da allacciare. Nella presentazione sono anche illustrate le norme per l’erogazione dei servizi e le garanzie a tutela dei consumatori, oltre a molti altri dettagli tecnici.
CONSIDERAZIONI FINALI
Ovunque si parli di realizzare un sistema di teleriscaldamento si scatenano reazioni tra i favorevoli e i contrari. I contrari affermano che portano ad una maggiore emissione di inquinanti e a lungo andare un aumento delle tariffe per l’utente finale. Pochi giorni fa il consigliere comunale Cammalleri M5S ha scritto che il TLR porterebbe “aumenti delle bollette del 200% senza che la centrale unica dia vantaggi ambientali”. Sarebbe interessante analizzare la soddisfazione o l’insoddisfazione degli utenti che utilizzano già questo tipo di riscaldamento al Cristo. Confrontare i dati della qualità dell’aria prima e dopo la messa in funzione dell’impianto di Alessandria Calore. Avere questo “impianto pilota” in città ci permette di ragionare su dati oggettivi. La scelta dell’amministrazione implica anche fattori sociali ed economici. Un cambiamento su vasta scala del modo di scaldare le nostre case potrebbe modificare le quote di mercato del settore energetico e dei fornitori di questo tipo di utenza. Nuovi competitor potrebbero erodere fatturato ad aziende presenti e radicate del territorio. Questo rientra nelle logiche del progresso, dell’innovazione e della concorrenza di mercato. Quando si è passati dall’uso del carbone al gasolio e poi dal gasolio al metano, qualcuno si è avvantaggiato altri no. Sicuramente l’ambiente e l’aria delle nostre città è migliorata. La pressione dei portatori di interessi contrapposti è forte quando gli interessi economici in ballo sono importanti e vitali, ed è facile che si usino tutte le tattiche a disposizione per difendere la propria sopravvivenza o le ragioni del cambiamento. Un aspetto su cui l’amministrazione comunale ed EGEA/AMAG puntano e il valore dell’investimento vicino ai 100 milioni di euro. Questa cifra sarebbe una grande immissione di ossigeno nell’economia cittadina. Si avrebbe un’importante ricaduta occupazionale soprattutto nei primi sei anni, durante la realizzazione delle infrastrutture, ma anche dopo per la gestione degli impianti e l’erogazione del servizio. Questa non deve essere la motivazione trainante delle decisioni. La realizzazione del TLR creerà nuova occupazione ma penalizzerà molti addetti del settore con tutte le implicazioni sociali che questa scelta porterà. Cosa dobbiamo aspettarci dai nostri amministratori? Più che mai in questo caso una equa e saggia amministrazione del bene comune. La salvaguardia dell’ambiente è priorità che riguarda tutti noi. Gli interessi personali o di parte politica non possono inficiare queste tematiche. Se il TLR è in grado di diminuire le emissioni inquinanti e offrire servizi efficienti alle attuali tariffe è una strada da percorrere. Se non è così, se le soluzioni tecnologiche scelte non sono valide se ne discuterà e si faranno delle correzioni. Se verrà dimostrato che questa è una scelta sbagliata per la comunità alessandrina con altrettanta chiarezza se ne prenderà atto. La sostenibilità delle città è legata a meccanismi virtuosi che si innescano a catena. Alessandria deve far partire un piano di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Nel medio/lungo periodo questi investimenti vengono ampiamente ripagati, ma soprattutto la riduzione di emissioni nocive è molto importante. I dati sulla qualità dell’aria della città impongono di fare partire azioni concrete. Potrebbe il TLR essere l’interruttore di questo processo?
Fabio Decorato
giovedì 6 ottobre 2016
Assemblea Iscritti, analisi e proposte
Domenica 2 ottobre l'assemblea del Partito Democratico di Alessandria ha avuto un ottima partecipazione, ma soprattutto una chiara esposizione di idee e proposte per la nostra comunità, avvalorata dai numerosi interventi. c'è necessità di più partito, organizzazione, un maggiore contatto con iscritti ed elettori e un'apertura all' esterno, al confronto che rafforzi la nostra credibilità. Il PD di Alessandria, pur in presenza di sedi e attività decentrate lodevolmente mantenute in essere, deve trovare maggiore forza ed incisività ; da qui l'attivazione di diversi impegnativi strumenti "operativi " quali riunioni frequenti dell'assemblea/ coordinamento, segretaria snella e autorevole,iniziative e dibattiti, rapporti attivi con le sezioni, gli amministratori, i forum , la zona e il livello provinciale, apertura costante della sede .Sui temi prettamente cittadini è emersa con chiarezza il sostegno all' amministrazione e Sindaco in carica , lavorando perché il PD e la coalizione di centrosinistra si riconfermino alla guida del Comune nel 2017.
C'è la consapevolezza che c'è ancora da fare, importanti i finanziamenti ottenuti per la Cittadella e i lavori in Piazza Santa Maria di Castello, ma in tema di mobilità e viabilità, centro storico , trasporti ferroviari ( non solo per la Logistica ) e su gomma , riorganizzazione delle strutture, rapporti con le periferie e paesi il lavoro è ancora lungo.
Importante avere una interlocuzione solida con le importanti attività industriali della zona ( Spinetta ,avendo particolare attenzione agli aspetti ambientali ), con le forze sociali e le categorie produttive. Sondaggio e Primarie non sono mancate al nostro dibattito, ritenendo utile strumento di valutazione il primo e il pieno rispetto del nostro Statuto per la seconde, che le prevede considerando anche la continuità con il Sindaco uscente .
Riforme Costituzionali , tema di attualità, il PD di Alessandria si riconosce nella linea nazionale, rispetta il dibattito interno, ma ritiene importante l'approvazione della riforma : a tal fine continuerà ad alimentare il confronto, anche con iniziative, su questo tema.
Questo in sintesi quanto emerso dalla relazione del segretario Daniele Coloris, dall'intervento del Sindaco Rita Rossa, dai vari interventi dei rappresentanti delle zone e degli iscritti , dal segretario uscente e conclusa dal segretario provinciale, in un clima unitario che contraddistingue questa fase , valore fondamentale e di particolare rilievo.
domenica 2 ottobre 2016
Opposizione senza argomenti o in crisi? La destra lascia l’aula del consiglio comunale ed evita la discussione politica del DUP. di Silvia Robutti
Venerdì 30 settembre in consiglio comunale è stato presentato il DUP, il Documento Unico di Programmazione 2017-2019. Già approvato dalla Giunta nel mese di luglio il DUP rappresenta lo strumento che permette la guida strategica ed operativa dell'ente .
Dopo anni in cui l’amministrazione Rossa è stata costretta a ridurre all’osso le spese per governare la fase di dissesto del Comune, un dissesto inevitabile sottolineato anche dal Ministero, oggi la stessa amministrazione è in grado di poter programmare gli investimenti per governare la città.
Di fronte all’operatività concreta dell’amministrazione Rossa, la destra, attuale minoranza, avrebbe dovuto fare opposizione politica, ma preferisce scappare o non presentarsi, tradendo la fiducia dei cittadini che li hanno votati!
Locci assente dall’aula, evita il confronto su temi concreti, in fondo nei giorni scorsi aveva anche dichiarato che il documento in questione non avrebbe dovuto essere presentato in Consiglio Comunale, luogo preposto al confronto politico tra le diverse fazioni e preferisce postare su facebook l’ennesimo video autoreferenziale nel quale si arrampica sugli specchi su argomenti inesistenti.
Stavolta Locci si presenta in compagnia di una gallina, forse perché nessuno dei suoi sostenitori lo affianca nelle sue battaglie sulla trasparenza, se non concedendogli qualche pollice alzato e qualche commento superficiale, cercando di dimenticare sempre la sua poco rosea esperienza con l’amministrazione Fabbio, a seguito della quale è stato condannato per un danno erariale da 6,7 mln di euro.
Dall’altra parte il gruppo capeggiato da Piercarlo Fabbio che non avendo argomenti per fare opposizione giustifica l’abbandono dell’aula con i tempi troppo ristretti per l’analisi approfondita del DUP, accusando l’amministrazione di non volersi confrontare con le parti politiche. E’ evidente che siamo alle prese con una destra in crisi, che forse non si riconosce più nel programma presentato ai cittadini durante la campagna elettorale del 2012 con il quale si proponevano di amministrare questa città. Una bella “scoppola” l’hanno presa dalla recente conferma di condanna per falso ideologico, per gli aggiustamenti del bilancio 2010. In fondo l’ex-sindaco si è difeso nelle aule giudiziarie dicendo di non possedere adeguate competenze sulla contabilità pubblica essendo un docente di italiano e che pertanto non poteva sapere se il bilancio del Comune fosse giusto o sbagliato. Si può quindi pensare che un documento come il DUP che correda il bilancio di previsione non sia compreso dal capogruppo di Forza Italia e forse è per questo che necessita di più di 2 mesi per analizzarlo e pianificare un’opposizione sensata.
A parte ogni considerazione per trovare una motivazione al comportamento della destra una cosa è certa: gli elettori del centro-destra non sono stati rappresentati, l’opposizione non fa opposizione e la democrazia si evita fuggendo (oppure truccando i dati).
martedì 20 settembre 2016
La sentenza
giovedì 8 settembre 2016
La bufala del " dissesto evitabile "
sabato 3 settembre 2016
Bando Periferie - precisazioni
lunedì 29 agosto 2016
Intervista di Ettore Grassano al segretario cittadino del PD
Coloris: “Primarie e sondaggio? Deciderà l’assemblea cittadina del PD. Al ballottaggio meglio col centrodestra”
29 agosto 2016
Alla base della ‘rimozione’ di Brina ci fu l’accusa, da parte dell’ala ‘rossiana’ del partito, di un non sufficiente sostegno del PD cittadino alle scelte dell’amministrazione di Palazzo Rosso.Latitanza magari no, ma scarso coinvolgimento, e soprattutto mal celate ambizioni di Brina stessa alla ‘successione’ della sindaca. Per questo la gestione Coloris (uomo di mediazione, renziano convinto ma anche rossiano ‘critico’ o comunque non pasdaran, oltre che consigliere comunale ed esperto di trasporti) assume un significato interessante, soprattutto in prospettiva elezioni. “Anche se prima ci attende l’appuntamento del referendum di novembre, su cui mi auguro il partito possa ancora trovare, a livello nazionale come locale, una forte convergenza, pur nella discussione e mediazione fra le parti”. Insomma, Coloris è ferroviere di mestiere, ma anche ‘pompiere’ e mediatore per carattere e vocazione: basterà per ricomporre un partito alessandrino, più che a pezzi, un po’ sfiduciato e poco incline alla partecipazione?
Segretario Coloris, mettiamo subito i piedi nel ‘piatto elettorale’: nel 2017 ricandiderete Rita Rossa per acclamazione, o organizzete le primarie?
Al di là delle chiacchiere, ci atterremo alle regole del nostro Statuto, che contempla diverse possibilità. Il sindaco Rossa si è già dichiarata disponibile a ricandidarsi, e ad accettare le decisioni del partito riguardo ad eventuali precedenti verifiche, primarie comprese. A decidere se e quando farle sarà solo e soltanto la nostra assemblea cittadina, che ha attualmente 47 membri. Prima però, intorno al 20 settembre, abbiamo intenzione di indire un grande incontro pubblico, un confronto speriamo fra tutti i 320 iscritti alessandrini (molti dei quali ‘in sonno’, ndr), e speriamo con la partecipazione anche di sindacati, corpi intermedi, e soprattutto cittadini. Un modo per confrontarci davvero, su tanti temi che si chiamano sanità, trasporti, sicurezza, lavoro. Nel frattempo sarà definita anche la segreteria cittadina, costituita da 6 o 7 persone, che mi affiancherà nella gestione delle attività, anche con focus tematici proprio sulle aree che ho citato.
Ma Daniele Coloris le primarie le farebbe o no?
Personalmente sì, le farei. E mi piacerebbe fossero di coalizione, non solo di partito. Con candidati e proposte vere, ma soprattutto un patto: comunque finisca, si procede poi tutti uniti, come un’unica squadra. E chi perde le primarie si candida come consigliere comunale, magari capolista.
Un ramoscello d’ulivo a Massimo Brina? Nel 2012 le primarie del PD ce le ricordiamo: l’antagonista vero di Rita Rossa, Corrado Parise, che se ne va qualche settimana prima, sbattendo la porta, e rimane un confronto a due in cui Mauro Buzzi sembrò bere l’amaro calice dello sparring partner sacrificale, perché comunque il ring era pronto, e qualcuno doveva esibirsi…
Ricordo anch’io: Parise come segretario cittadino ebbe intuizioni importanti, poi secondo me sbagliò ad andarsene, rifiutando le primarie. Le prossime, lo ripeto, le vorrei allargate certamente ad alleati come Sel, Moderati, Alessandria al Centro, repubblicani. Più complicato forse coinvolgere altri pezzi di area laico-socialista (Coloris fa riferimento alla galassia Comunisti Italiani, Rifondazione, Psi: tutti coloro che sembrano in questi mesi muoversi verso un progetto alternativo al Pd insomma, anche con tratti di ‘trasversalità’, ndr), ma qualche incontro proveremo a farlo.
Farete anche il famoso sondaggio sul gradimento dell’operato dell’attuale sindaco e giunta? Qualcuno sostiene che una rilevazione elettorale l’abbiate già fatta nei mesi scorsi…
Assolutamente falso: l’ultimo sondaggio alessandrino fu quello commissionato ad SWG nel 2011. Non è che questi strumenti siano inutili, sia chiaro: è che costano tanto, e il partito a livello locale fa già i salti mortali per sostenersi, con autofinanziamenti. Però anche qui sono favorevole, purchè realizzato in maniera professionale, e impostato come verifica del grado di soddisfazione degli alessandrini: cosa hanno apprezzato del nostro impegno di questi anni, e dove dobbiamo migliorare. C’è un’ipotesi (proprio per l’aspetto costi) legata al partito regionale, che potrebbe cofinanziare sondaggi su Alessandria, Cuneo e Asti: ossia nei capoluoghi di provincia dove si vota. Vedremo; prima di tutto però c’è un traguardo più prossimo, che è il referendum di novembre…
Anche lì arriverete in ordine sparso, o ci sono spazi per una posizione unitaria?
Se per ordine sparso intendiamo che nel PD si discute, e c’è sempre qualcuno che la pensa diversamente dagli altri, dico che questo è un valore democratico, e dobbiamo preservarlo. La questione naturalmente è nazionale, per cui mi auguro e mi pare che ci siano ancora spazi per un’intesa nel merito, a partire dall’elettività dei senatori per intenderci. Comunque, pur essendo personalmente assolutamente con Renzi e pro riforme, credo che la porta del partito debba sempre essere aperta anche a chi ha posizioni diverse.
A proposito di attività di partito: nuova sede, qui in via Inviziati dove stiamo chiacchierando. E anche una nuova stagione di Festival dell’Unità: pieni di gente pare. Non eravate in crisi?
Questa sede, inaugurata da poco, è al pian terreno, accessibile ai disabili e con una serie di spazi e risorse che cercheremo di utilizzare. E’ la sede provinciale, in realtà, ma ci stiamo organizzando per utilizzarla anche comunale. Fermo restando che rimangono le sedi storiche al Cristo, in Pista, in via Montegrappa e in Fraschetta, a San Giuliano Vecchio. Uno dei miei obiettivi quasi immediati tra l’altro è ravvivarle, esserci, incontrare iscritti e militanti: quello della partecipazione è un tema non facile da risolvere, su 320 iscritti so bene che ad essere davvero attivi siamo al massimo un centinaio: ci stiamo lavorando. I Festival dell’Unità sono stati ridotti di numero, era necessario. A Fubine però, ad esempio, c’è stata anche quest’anno una fiumana di persone, altro che crisi: e c’erano anche tanti 30/40 enni. Certo, se proponi il dibattito lungo e un po’ noioso, la gente se ne va, ma questo è un indice dei tempi: il dibattito si fa altrove, a partire dai social. E’ andata molto bene anche la festa del Cristo.
Torniamo al livello di soddisfazione degli alessandrini, segretarioColoris: siamo ormai agli sgoccioli di mandato, lei è anche consigliere comunale. Ritiene che gli alessandrini, a partire dagli elettori che vi hanno sostenuti nel 2012, siano contenti o si aspettassero altro e di più? Sia sincero però….
In Alessandria ci vivo da sempre, la conosco, la giro. So che aria tira insomma, e del resto il clima di incertezza e di preoccupazione generale che c’è in Italia e non solo non aiuta chi ha responsabilità di governo, ad ogni livello. Però credo che gli alessandrini che si informano e documentano, senza paraocchi ideologici, si rendano conto dell’ottimo lavoro svolto da questa maggioranza sul fronte del risanamento dell’ente, del rilancio del sistema partecipate (ancora tutto da sviluppare ovviamente, dai rifiuti ai trasporti) e della salvaguardia dei posti di lavoro. Non dimentichiamo che, ad inizio mandato, si era parlato di 400 esuberi nella galassia comunale, e invece si è riusciti a risanare senza lasciare per strada nessuno.
Però paghiamo ‘un botto’, per servizi davvero modesti. Alessandria è oggettivamente brutta, vecchia, senza uno slancio verso il futuro. Anche qui nessuna autocritica?
Credo che il rilancio vero della città, già cominciato, si vedrà pienamente nei prossimi anni, che spero coincidano con il nostro secondo mandato. Sono stati creati tutti i presupposti perché Alessandria possa ripartire, anche se ovviamente occorre ora passare alla fase successiva: non più solo contabile, ma operativa. Penso ai trasporti, comparto di cui mi occupo personalmente da sempre. Ne abbiamo già parlato diverse volte anche su CorriereAl, della necessità di innovazione: città il ‘sistema’ delle linee di trasporto è ancora quello dell’Alessandria industriale e operaia degli anni Settanta, ma il mondo nel frattempo è cambiato. Così come la sicurezza è un altro asset a cui occorre dedicare maggior attenzione: non chiamando l’esercito, ma facendo in modo che vigili e forze dell’ordine possano lavorare meglio, e con maggior coordinamento.
Una previsione finale Coloris, ma anche qui sia sincero: meglio un ballottaggio con il centro destra, o con i grillini?
Basta guardare a come sono andate un po’ ovunque le elezioni amministrative di qualche mese fa: meglio col centrodestra, certamente. Ma meglio ancora non pensare in quest’ottica, ma a giocare la nostra partita fino in fondo, dando il massimo, e ascoltando in maniera costante le esigenze dei cittadini di Alessandria. Poi, nell’urna, saranno loro a decidere, come è giusto che sia in democrazia.
Ettore Grassano
martedì 23 agosto 2016
AMAG mobilità, Punto e a capo ( di Angelo Marinoni )
I momenti di difficoltà e di crisi possono evolvere da problema da risolvere a occasione per ricominciare nel modo giusto facendo tesoro delle esperienze negative, analizzando le scelte rivelatesi sbagliate e non solo trovando un percorso corretto, ma anche le risposte alle domande e alle problematiche che potrebbero sorgere in futuro.
Credo che la vicenda ATM, ora Amag Moblitità, possa essere considerata una di queste esperienze e dia non solo alla città di Alessandria, ma a tutta l’area metropolitana che insiste sul capoluogo come Valenza, l’occasione per ridisegnare positivamente il proprio futuro facendo leva sulla riqualificazione del sistema trasporti, razionalizzando l’uso delle risorse non in un taglio orizzontale, ma in un progetto di ampio respiro e lungo periodo.
Questo è un paese dove i progetti di lungo periodo sono considerati da buona parte dei decisori e buona parte dei falsamente esperti di settore “il libro dei sogni”, per cui se scrivessi che potrebbe esserci l’occasione per cercare in Europa i finanziamenti per la realizzazione di una rete essenziale a guida vincolata in città, filoviaria o tranviaria, susciterei molta ilarità. La possibilità c’è, ma per la totale assenza di presa che un’ipotesi come questa, oltremodo razionale se fossimo un paese civile, avrebbe nei decisori della cosa pubblica (politici e economici) mi limito a fare il punto sulla vicenda ATM sulla base di una prospettiva di breve periodo, visto anche il poco tempo prima della tornata elettorale che ha l’Amministrazione.
A questo proposito è opportuno rimarcare che addossare la responsabilità dell’epilogo ATM a questa amministrazione è pura malafede, sicuramente quest’ultima non è scevra da critiche su impostazioni migliorabili del servizio, ma il sopracitato epilogo era, come peraltro ho recentemente scritto su queste pagine, l’unico possibile ed è dovuto alle scelte politiche e parzialmente aziendali realizzate in un periodo di vent’anni.
Ci sono due percorsi che vanno assolutamente evitati: un tentativo di ripristinare lo status quo ante collasso e una soluzione tampone che salvi il servizio sociale e il livello occupazionale nei numeri e non nel servizio erogato.
Chiaramente l’ultima ATM ha un’offerta inadeguata e nemmeno garantita e anche le versioni precedenti dell’offerta erano comunque lontane dall’accettabilità ad un costo eccessivo e non comprensibile, senza considerare che la gestione separata delle relazioni urbane, interurbane e regionali ha portato a costose e inutili sovrapposizioni invece che a proficue sinergie.
Uno degli esempi più eclatanti lo abbiamo fuori dal capoluogo: nell’annullamento progressivo del servizio urbano di Valenza con il mantenimento dell’autolinea parallela alla ferrovia invece di una promozione di corse frequenti Valenza città – Valenza FS, dalla quale partono per Alessandria ben 43 corse ferroviarie nei giorni feriali e corse ogni ora per Casale Monferrato e Pavia.
Un altro esempio lo abbiamo nel servizio “eccobus” che porta via risorse per un impianto urbano con frequenza adeguata per un servizio su domanda sulle frazioni che potrebbe essere assolto a costo zero dal sistema ferroviario e dagli autoservizi provinciali al costo di una integrazione tariffaria tanto ovvia quanto irrealizzata in Piemonte.
Non ultima la frazione Cantalupo servita dalla ferrovia, una volta da due linee, dove i treni non fermano pur passando per una stazione interna all’abitato, da molte linee del servizio provinciale e dal servizio urbano che potrebbe essere sostituito dai servizi ferroviari e provinciali anche qui al solo costo dell’integrazione tariffaria, dirottando le risorse dei prolungamenti della linea 2 nei servizi urbani.
Ho fatto più volte riferimento alla necessità di una idea di città e al coraggio di portarla avanti, sicuramente un progetto di lungo periodo è più difficile da portare avanti da una amministrazione molto avanti nel suo percorso e vicino alla prova elettorale, specie se quella amministrazione ha dovuto gestire il dissesto e le sue conseguenze oltre al fallimento di AMIU. Le risposte date dal punto di vista contabile dall’amministrazione ai problemi contingenti sono state efficienti e l’uscita dal buio del dissesto e la nascita di AMAG ambiente con una ottima gestione del piano occupazionale rivelano come alcuni giudizi profondamente negativi sulla Giunta siano ingenerosi.
Banalmente si potrebbe tagliare corto dicendo che l’entità dei problemi del breve periodo fosse tale da non lasciar fiato a qualunque progetto di lungo periodo, ma ora che il fiato è stato guadagnato (e non è il successo scontato che buona parte dell’opinione pubblica pensa che sia) un dramma cittadino, come il fallimento della azienda di trasporto urbano a maggioranza comunale, potrebbe diventare occasione per quei progetti di lungo periodo che proprio l’imminenza della tornata elettorale e l’importanza del tema nella prospettiva urbana rendono possibili.
A questo punto si fa prioritario ricominciare da zero, facendo tabula rasa del passato e, considerando i debiti che comunque andranno pagati, ripensare una politica dei trasporti con al centro il trasporto pubblico sfruttando le numerose sinergie possibili con il sistema provinciale e ferroviario, un tassello realizzabile semplicemente con l’informazione e l’integrazione tariffaria.
Spesso in questi anni cosi’ difficili per tutte le pubbliche amministrazioni a vari livelli impegnate si sente parlare di carenza di fondi, di impossibilità di investire e di taglio degli sprechi.
Sotto la generica e sgradevole espressione “taglio degli sprechi” spesso si cela un taglio orizzontale acritico che amplifica la dispersione di risorse e l’inefficacia di quanto si deve razionalizzare, altro termine che nella politica de facto significa taglio e che è, invece, ragionare su un impiego corretto delle risorse.
Le risorse umane di AMAG Moblitità , come il suo patrimonio di storia e competenze, potranno sicuramente trovare adeguata ed efficace collocazione in una realtà completamente nuova che faccia di Alessandria un exemplum sequendum di mobilità sostenibile.
ANGELO MARINONI