sabato 17 marzo 2018

Smart country

Il 24 Novembre 2017 si è tenuto un convegno sul futuro dei nostri territori e i possibili scenari tra innovazione e tradizione, che si intitolava: “Verso la SMART COUNTRY, Territorio, Industria, Innovazione, il futuro inizia dalle nostre Radici” Probabilmente non è un caso che si sia tenuto al Castello di Grinzane Cavour, patria del Conte CamilloBenso, che con le sue intuizioni “smart fra l’altro ha contribuito a creare l’Italia attuale e a promuovere la realizzazione del canale d’irrigazione Cavour, ancor oggi fondamentale per la risicoltura italiana. Da amministratore agricolo incentivò già nell’’800 nuove tecniche di coltivazione e vinificazione, mettendo probabilmente le basi per la crescita e valorizzazione di una delle terre da vini più importanti al mondo. (Consiglio una gita in Langhe con visita al Castello). La prima impressione che mi sono fatto è che la provincia di Cuneo, pur uscendo dalla guerra peggio di altre zone limitrofe e pur soffrendo di una posizione geografica, d’infrastrutture di comunicazione penalizzanti, in questi anni ha saputo fare sistema territoriale, prima e meglio delle altre provincie piemontesi.
È impressione diffusa che spesso il patrimonio di sapere e cultura Italiano non sempre è valorizzato e condiviso in modalità Smart, un termine oggi molto usato, che può essere tradotto in rapido, veloce, abile, acuto, brillante, sveglio, intelligente, ma anche alla moda ed elegante. L’aggettivo è diffuso anche in espressioni a noi molto famigliari, come “smartphone”, letteralmente “telefono intelligente”, oppure come smart watch (orologi con funzionalità evolute), di smart TV, smart work, e ancora smart citysmart economy e persino smart governance, dove “smart” racchiude i concetti di migliore qualità di vita e minor impatto ambientale, grazie all’utilizzo intelligente delle tecnologie.
Nel nostro Paese convivono, anche a poca distanza tra loro, comunità vivaci, con buon governo, una buona qualità della vita, dei serviziun alto tasso di occupazione, e a poca distanza territori degradati, con vaste aree semi-abbandonate, spesso in mano al malaffare.
La civiltà industriale che ha modellato il nostro mondo, che ha dominato il novecento sta volgendo al termine e siamo entrati in un’epoca, dove informazione, conoscenza, connettività sono le armi del potere economico e culturale. Nel convegno si è parlato di un possibile nuovo umanesimo, di stile neorinascimentale, di migliore qualità di vita delle persone, a patto che i fini delle imprese non siano solo di massimizzare gli utili ma di condividere i benefit con il territorio dove operano. La velocità dei cambiamenti, l’alto livello di conoscenza e specializzazione richieste, gli investimenti devono essere guidate da una regia (politica) che veda una collaborazione effettiva tra pubblico e privato. Un secolo fa la rivoluzione di Ottobre ha segnato un momento in cui il pubblico è diventato dominante, oggi quel modello mostra dei limiti. La globalizzazione che pochi anni fa sembrava la soluzione di tutti i mali ha mostrato pregi e difetti.
Quale futuro daremo alla nostra società e alle future generazioni?


Con la regia di Egea, Azienda Multi-Utility del territorio, i partner istituzionali CCIAA CN, Confindustria CN, le testimonianze di Aziende leader come Ferrero, Merlo, Miroglio, Balocco e Ceretto e la collaborazione di SDA Bocconi, sono state illustrate le connessioni tra Sostenibilità Ambientale, Welfare e Risorse Umane, Sport e Cultura, Ricerca e Innovazione come possibili motori di sviluppo e benessere territoriale.

Lavorare, Creare, Donare” alla Ferrero, si da molta importanza al welfare aziendale, con particolare attenzione alle donne, per migliorare le condizioni di lavoro, e di conseguenza l’efficienza e la produttività. Sviluppo del talento e attenzione alla vita privata dei dipendenti, anche fuori dal lavoro. Interazione con l’ente pubblico per migliorare i trasporti e la salvaguardia del territorio. Non per questo, tutti sono adatti a lavorare alla Ferrero. In Ferrero Smart significa Vivacità.

Alla Merlo S.p.A. (1200 dipendenti - 90% in export) azienda metalmeccanica specializzata in sollevatori telescopici per edilizia, agricoltura e industria, si punta molto su innovazione, formazione, valorizzazione del capitale umano, perché nell’era della comunicazione, le capacità relazionali e comportamentali, sono fondamentali quanto la qualità dei prodotti.

L’industria tessile è la più antica del mondo, ed è stata la prima a meccanizzarsi, Miroglio presente in 34 paesi  e con 49 unità produttive è in continua evoluzione. Non potrebbe essere diversamente: Open innovation, apertura, cambiamenti nell’organizzazione, collaborazioni con l’esterno, vision e flessibilità da start-up, per cercare di capire cosa succede prima possibile.


La Balocco ha raccontato l’esperienza delle sponsorizzazioni sportive, con la Juventus, nel momento peggiore del club bianconero, quando era retrocessa in serie B e successivamente la maglia rosa al giro d’Italia. Un esempio di coraggio e intuizione per un’azienda di tradizione e solidità ma con dimensioni aziendali molto inferiori al target Juventus (Jeep, Holland del gruppo Fiat), che ha investito in un marketing fuori dai propri schemi. L’emotività del connubio sport/impresa ha contribuito a migliorare la visibilità aziendale della Balocco e ad aumentare i fatturati aziendali oltre le loro aspettative.

La Ceretto vini, deve invece agli investimenti fatti nella promozione e sponsorizzazione di eventi culturali sul territorio, con artisti di fama internazionali, buona parte della propria notorietà e dei propri successi. Famiglia di mecenati, grazie a loro ogni anno migliaia di persone vengono in Langa, favorendo lo sviluppo, la fama del territorio e non solo della loro azienda. Un esempio virtuoso da considerare. In questo caso con la cultura si mangia, e probabilmente si nutre anche il cervello. 

La “Green economy” è la mission di Egea azienda al servizio di famiglie e imprese. La qualità e l’efficienza dei trasporti locali, lo smaltimento rifiuti, l’acqua potabile, le energie e la riduzione di agenti inquinanti condizionano profondamente il benessere delle persone e dei luoghi. I cambiamenti climatici li subiamo tutti e solo facendo massa comune possiamo abbassare le emissioni, efficentare la mobilità, diminuire i rifiuti. La connettività può ridurre gli spostamenti delle persone e limitare le emissioni, migliorare la videosorveglianza. La domotica può fare accendere le luci pubbliche solo al passaggio delle persone, riducendo i consumi e via fino alle bici elettriche.
C.S.R. (Corporate Social Responsability) ovvero la responsabilità sociale di impresa, è un fondamento dell’economia moderna.


La Città ideale conservata a Urbino e simbolo del Rinascimento è stata dipinta da un autore ignoto. Ignote o non certe, sono anche le ricette per creare la Smart city che sogniamo e ipotizziamo alla fine di questi convegni, per la semplice ragione che il mondo è imperfetto. Bisogna arrendersi alla fine della nostra civiltà? Certamente no, personaggi a noi relativamente vicini, come Giuseppe Borsalino, Adriano Olivetti, Michele Ferrero, in epoche più o meno recenti, con le loro visioni lasciato un mondo diverso e migliore di come lo avevano trovato. Hanno saputo essere smartcreare lavoro, benessere e dotare di infrastrutture comuni il territorio dove hanno operato. Dove c’è capitale umano di qualità,c’è anche bellezza e benessere. Mi piace ricordare le parole del più grande visionario che ho avuto il piacere di aver personalmente incontrato nella mia vita.

Il Buono ce l’abbiamo davanti tutti i giorni e non ce ne accorgiamo
Il Buono sta nelle migliaia d’imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti, operai, agricoltori, studenti, professori, ricercatori pubblici e privati che nonostante questi grandi problemi strutturali, competono e vincono le loro sfide quotidiane nella consapevolezza che potrebbe non bastare.
Il Buono sta nell’enorme serbatoio di Sapere, Fantasia, e Bellezza accumulate in questo Paese in tremila anni di Storia vissuti da protagonisti.
Questo Patrimonio grandissimo anche nelle materie scientifiche è solo trascurato.
Tutto il mondo affronta la competizione globale cercando qualità, creatività, fantasia. Noi non dobbiamo cercarle perché sono la nostra storia. Per ritrovarle e ritrovarci serve una chiamata di responsabilità che però deve essere autorevole e credibile.
Guido Ghisolfi, Ottobre 2011
Fabio Decorato

mercoledì 14 marzo 2018

Il mondo di Molinari


(lettere al Direttore)

Siamo rimasti parecchio sorpresi nel leggere l'intervista rilasciata dal neo parlamentare Riccardo Molinari al giornalista Alessandro Mondo e pubblicata su La Stampa Torino (on line) nella giornata di ieri. L'On. Molinari ha dichiarato che ad Alessandria l'ultimo turno elettorale ha dimostrato come si riesca ad affrontare il dissesto di un Comune e al tempo stesso aumentare i voti, a differenza di Chiara Appendino che cercherebbe scuse nello stato dei conti del Comune di Torino per giustificare il calo di consensi.
Qui non si vuole discutere la conclusione alla quale perviene l'ineffabile Molinari, qui intendiamo sottolineare la palese falsità della premessa. E' accertato da sentenze passate in giudicato sia della giustizia contabile che penale che la Lega Nord abbia pesantemente contribuito a dare l'ultima mazzata allo stato già comatoso delle casse del Comune di Alessandria, precisamente per quanto avvenuto tra il 2007 e il 2012, lustro griffato Forza Italia - Lega Nord. Non solo, dal 2012 al 2017, quinquennio nel quale il centrosinistra guidato dal PD ha responsabilmente affrontato il dissesto e risolto con l'approvazione dei bilanci validati anche dal Ministero, la Lega Nord non ha mai votato nemmeno un atto proposto dalla Giunta volto al risanamento del bilancio comunale. Dal giugno del 2017 la Lega Nord guida un Comune in buona parte risanato nonostante i demeriti acquisiti sul campo.
Leggere le prime righe dell'intervista è uno schiaffo alla storia recente di Alessandria, a chi l'ha vissuta in prima persona, ai cittadini che hanno pagato pesantemente per rimettere in linea di galleggiamento il Comune. Notare la totale assenza di contraddittorio nella silente presenza del giornalista è un fatto che è nostro dovere rimarcare e rispetto al quale Le chiediamo di intervenire. 
Parlano fatti e sentenze, non può essere tutto materia di speculazioni elettorali.

Cordiali saluti.

Gruppo consiliare Pd Alessandria - Assemblea cittadina PD di Alessandria

Le magiche fioriere antismog del Comune di Alessandria ( di Claudio Lombardi )



Alessandria sperimenterà una soluzione rivoluzionaria che abbatterà le pericolosissime polveri sottili (PM10,2,5 etc) rendendo aria di alta montagna la mefitica aria che in certi periodi dell’anno respiriamo nella nostra città. Si tratta di fioriere che posizionate in vari punti assolveranno a questa funzione . Probabilmente, gli inventori della rivoluzionaria fioriera e gli ammnistratori di Alessandria saranno insigniti del Nobel che verrà consegnato dal re di Svezia al sindaco Cuttica di Revigliasco (fra nobili c’e’ feeling).
E’ palesemente una “sola” e l’averla propinata con tanto di delibera di giunta e conferenza stampa può avere due diverse interpretazioni: siamo governati da incompetenti oppure gli amministratori ritengono i cittadini di Alessandria degli sprovveduti che si bevono tutto nella convinzione che solo questo è il motivo della loro elezione.
Ma un altro “Nobel” probabilmente si meriteranno questa volta gli assessori all’Ambiente ed al Bilancio del nostro Comune. Infatti il bilancio 2016 della Spraytecs Ltd ,ditta fornitrice delle fioriere, riporta un fatturato di circa 14.000 euro ed un solo dipendente. Le aziende mondiali investono cifre enormi per lo sviluppo di dispositivi di abbattimento delle emissioni (miliardi nel caso delle case automobilistiche) quando invece bastano poche migliaia di euro per risolvere il problema dell’inquinamento urbano. Che oltretutto non dipende che in minima parte, espone l’assessore all’ambiente del Comune sulla base di ricerche certamente da lui condotte, dagli scarichi delle automobili ma dal riscaldamento. Sono risultati sorprendenti : la comunità scientifica ritiene infatti che in una città come Alessandria, ove il riscaldamento è per il 90% a metano, la principale causa di inquinamento dell’aria sia dei veicoli , in particolare a ciclo diesel. Farà fatica però l’assessore all’ambiente a spiegare nella sua lectio magistralis ai Nobel come mai in Settembre 2017 in Alessandria le polveri sottili abbiano avuto valori bel superiori ai limiti consentiti in assenza di riscaldamento.
Apprendiamo infine che il Comune ha richiesto al direttore generale di Arpa Piemonte ing. Robotto, che ha accettato l’incarico, di misurare il beneficio in termini ambientali indotto dalle magiche fioriere. Arpa cioè si appresta , facendo ricorso ad una metafora di tipo bersaniano, a valutare se con un secchio è possibile svuotare il mare , a questo equivale aspirare aria inquinata con le magiche fioriere nell’aria cittadina. E purtroppo questa inutile e ridicola attività in definitiva verrà finanziata dal contribuente essendo Arpa un ente pubblico. Cosa ne penserà la Corte dei Conti ?